sabato 20 settembre 2014

L’Isis minaccia il Vaticano. Controlli raddoppiati a S. Pietro

Terrorismo pronto a colpire

Vaticano blindato contro la minaccia dell’Isis. Innalzati i livelli di sicurezza a San Pietro e preso la Santa Sede per il rischio di attentati contro il Papa, nel mirino dei fondamentalistici islamici. Rafforzato il dispositivo di prevenzione e controllo delle forze dell’ordine, soprattutto durante l’Angelus domenicale e l’udienza generale del mercoledì. Secondo l’antiterrorismo bisogna limitare la possibilità di "infiltrati" tra i fedeli. Il rischio più grande sarebbe rappresentato da persone che potrebbero mescolarsi tra la folla, magari travestiti da preti o da suore.
Al setaccio delle forze dell’ordine saranno passate anche le grandi comitive di turisti, che rappresentano un ottimo lasciapassare per i terroristi. Più stringenti anche i controlli con i metal detector presenti sotto il colonnato di San Pietro. Anche l’accesso alla Basilica potrebbe essere sotto la lente di ingrandimento della sicurezza. Presidiato anche l’imbocco in via della Conciliazione e le strade laterali. Non si sarebbe comunque in presenza di una minaccia specifica, specificano fonti investigative, ma il livello di allerta è comunque alto. I controlli, nonostante siano stati intensificati, non dovrebbero influire sull’accessibilità e non si tradurranno in limitazioni per i pellegrini. Francesco, però, resta uno degli obiettivi dei terroristi, così come in passato lo sono stati i suoi precedessori. Lo stesso Benedetto XVI, durante il pontificato ha suscitato le ire dei jihadisti, che da sempre individuano nel Papa, il massimo esponente della religione cristiana, il «portatore di false verità». Più uomini e più mezzi per un rafforzamento del piano di sicurezza gestito dalla Questura della Capitale, che servirà per garantire una sorveglianza e un'attenzione maggiore su San Pietro. Il dispositivo è già scattato nei giorni scorsi, durante l'udienza di Papa Francesco di mercoledì, e verrà modulato in base alle uscite pubbliche del Santo Padre. Proprio nei giorni scorsi, anche l’ambasciatore iracheno presso la Santa Sede, Habeeb Al Sadr, aveva spiegato che anche «il Papa è un bersaglio» dell’Isis: «I nostri analisti e la nostra intelligence fanno ipotesi in tal senso. Sappiamo bene come ragionano questi terroristi. I loro obiettivi sono riconosciuti. Io non escluderei che l’Isis arrivi a colpirlo». Sull’innalzamento del livello di sicurezza non è mancato l’intervento proprio della Santa Sede che ha specificato: «Da parte del Vaticano non è arrivata nessuna richiesta di rafforzare la sicurezza». Né «da parte del Papa è stata mai manifestata l’intenzione di cambiare le abitudini, legate al desiderio di stare in mezzo ai fedeli».
Dalle udienze del mercoledì in piazza San Pietro, con il passaggio sulla jeep scoperta tra la folla dei pellegrini, fino alle celebrazioni della messa sul sagrato della Basilica vaticana e alla recita dell’Angelus dalla finestra del Palazzo Apostolico, Papa Francesco continuerà ad incontrare i fedeli senza alcuna limitazione dettata da motivazioni di sicurezza.
Francesca Musacchio
Fonte:http://www.iltempo.it/

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