«Chi tira le fila sa che la Terra è un pianeta molto piccolo. I potenti vogliono sopravvivere, noi dobbiamo morire». Intervista a Daniel Estulin, colui che per primo ha denunciato il potere del Club Bilderberg. «Vogliono distruggere le nazioni». L’informazione, il terrorismo, le pandemie. Chi ha in mano realmente il potere?
di Andrea Indini
Perché la Nato sta alzando i toni con la Russia?
Per capirlo bisogna guardare a Detroit, uno scenario post-apocalittico degno di un film di Will Smith. Le persone che tirano le fila del mondo vogliono che le guerre, la crescita zero e la deindustrializzazione ogni città del mondo assomigli a Detroit.
Progresso e sviluppo non dovrebbero essere direttamente proporzionali alla densità di popolazione?
Grazie ai progressi tecnologici, le società si sviluppano, creano di ricchezza e costruiscono. Ma chi tira le fila del mondo sa che la Terra è un pianeta molto piccolo con risorse naturali limitate e una popolazione in continua crescita. Ora siamo sette miliardi e stiamo già esaurendo le risorse naturali. Ci sarà sempre abbastanza spazio sul pianeta, ma non abbastanza cibo e acqua per tutti. Perché i potenti sopravvivano, noi dobbiamo morire.
Come intendono fare?
Distruggendo le nazioni a vantaggio delle strutture sovranazionali controllate dal denaro che gestiscono. Le corporazioni governano il mondo per conto dei governi che esse controllano. Così è successo con l’Unione Europea.
E Putin non rientra in questo disegno…
Pensavano di poterlo controllare…
Perché non ci riescono?
La Russia è una superpotenza nucleare. È questo che la rende tremendamente pericolosa agli occhi di questa gente. La Cina, per esempio, ha una grande popolazione ma non è una potenza nucleare. E per questo non è un pericolo. Mentre l’economia cinese può essere distrutta nel giro di un minuto, le tecnologie russe non possono essere annientate.
Dove vogliono arrivare col conflitto in Ucraina?
Togliere il gas all’Europa per farla morire di freddo… Quando parlo di potere, non lo identifico con persone che siedono su un trono, ma con un concetto sovranazionale. L’idea è appunto distruggere ogni nazione.
Alla fine non ci sarà più alcuna patria?
L’alleanza è orientata verso una struttura mondiale che per essere controllata ha bisogno di nazioni deboli.
È possibile fare qualche nome?
Christine Lagarde, Mario Draghi, Mario Monti, Petro Poroshenko… tutte queste persone sono sostituibili. Prendete Renzi: la sua politica conduce alla distruzione dell’Italia. Perché lo fa, dal momento che dovrebbe fare l’interesse del vostro Paese? Non è logico.
Non è poi tanto diverso da Monti…
I vari Renzi, Monti, Prodi sono traditori dell’Italia, non lavorano nell’interesse del Paese. Renzi non ha mandato politico, nessuna legittimazione, non è stato eletto.
L’ultimo premier eletto democraticamente è stato Berlusconi.
E questo è il motivo per cui c’è stato uno sforzo così ben orchestrato per distruggerlo.
È il Bilderberg a tirare le fila?
Il Bilderberg era molto influente negli anni Cinquanta, nel mondo postbellico. Ora è molto meno importante di quanto non si creda. Organizzazioni come il Bilderberg o la Trilaterale non sono il vertice di nulla. Sono la cinghia di trasmissione. I veri processi decisionali hanno luogo ancora più in alto. L’Aspen institute è molto più importate del Bilderberg.
Nessuno ne parla.
I giornali mainstream fanno parte di questo gioco. Pensare che media come il “New York Times”, il “Washington Post” o “Le Monde” siano indipendenti, è da idioti. I giornalisti lavorano per azionisti, che decidono la linea editoriale del giornale.
Vale anche per l’Italia?
“Il Corriere della Sera”, “La Stampa” e “Il Sole 24Ore”siedono spesso alle riunioni del Bilderberg. Non c’è metodo più efficace che far passare le loro idee nella stampa mainstream.
Anche l’estremismo e il terrorismo islamico rientrano in questo disegno?
Certamente. Non è possibile credere che Obama lavori nell’interesse degli Stati Uniti. Come è impensabile credere che un’organizzazione come l’Isis sia passata, nel giro di poche settimane, dall’anonimato più assoluto a rappresentare la peggiore organizzazione terroristica del mondo.
Come si “costruisce” un nemico?
Con gruppi come Isis, Hamas, Hezbollah o Al Qaida, succede quello che chiamiamo blow-back, cioè quello che succede quando soffi il fumo e ti torna in faccia. L’effetto è sempre lo stesso: si costruisce e si finanzia un gruppo terroristico, in Ucraina come in Medio Oriente, e dopo un certo periodo di gestazione questo ti torna indietro e ti colpisce. In ogni operazione non c’è mai un solo obiettivo, ma sempre molti obiettivi. Un obiettivo lavora per te, un altro contro di te.
Tutto già calcolato?
Un qualsiasi attacco implica l’uso dell’esercito e, quindi, la necessità di investire soldi nell’industria bellica. La formula è la stessa, cambiano solo i giocatori. Oltre alla guerra ci sono modi diversi per ottenere lo stesso risultato: la fame, la siccità, droghe, la malattie. Li stanno usando tutti. Così da un lato distruggono il mondo economicamente, dall’altro usano i soldi per sviluppare tecnologie così potenti e futuristiche da creare un gap tra noi e loro sempre più marcato.
Eppure faticano a contrastare l’ebola…
Macché! È solo un esempio per vedere la reazione della popolazione mondiale. Viene presentata come un’epidemia ma ha ammazzato appena tremila persone negli ultimi dieci anni. Ogni anno raffreddore, tosse e influenza ne uccidono trentamila solo negli Stati Uniti. La prossima volta che ci sarà una vera epidemia, conosceranno già le reazioni umane.
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