venerdì 5 settembre 2014

Blocco stipendi, forze dell'ordine allo sciopero. Renzi: "Li riceverò, ma non accetto ricatti"







Blocco stipendi, forze dell'ordine allo sciopero. Renzi: "Li riceverò, ma non accetto ricatti"
consci di aver intrapreso una missione votata alla totale dedizione alla Patria e ai suoi cittadini con condizioni difficili per mancanza di mezzi e di risorse. Quello che certamente non credevamo è che chi è stato onorato dal popolo italiano a rappresentare le Istituzioni democratiche ai massimi livelli, non avesse nemmeno la riconoscenza per coloro che, per poco più di 1300 euro al mese, sono pronti a sacrificare la propria vita per il Paese". Il documentoMILANO - Sciopero generale "entro la fine di settembre", "azioni di protesta" in tutta Italia e una "capillare attività di sensibilizzazione" dei cittadini sui rischi ai quali viene esposto il settore. E' il "pacchetto" di iniziative annunciato dai sindacati delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco e dal Cocer interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza) "qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni". "Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica - sottolineano sindacati e Cocer - siamo costretti a dichiarare lo sciopero generale" del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, "verificata la totale chiusura del governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme". La mobilitazione segue l'annuncio del ministro Marianna Madia sul blocco dei salari del pubblioc impiego anche per il 2015 per mancanza di risorse da destinare al rinnovo dei contratti.

Ancora più secca la replica del premier: "Riceverò gli agenti di polizia - ha detto Matteo Renzi - , ma non accetterò ricatti". E' ingiusto, avrebbe aggiunto il premier ai suoi, scioperare per un aumento di stipendio quando ci sono milioni di disoccupati

Il documento dei sindacati della sicurezza
 - "Quando abbiamo scelto di servire il Paese, per garantire Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico -si legge in una nota congiunta di sindacati e Cocer - eravamo
 si conclude annunciando che le rappresentanze sindacali chiederanno le dimissioni di tutti i capi dei corpi e dipartimenti civili e militari di appartenenza e dei ministri interessati "poiché non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l'abnegazione del proprio personale".

La replica del ministro Madia - "Alla faccia della 'annuncite' che alcuni ci contestano, dico che questo è il governo che fa le cose e che non alimenta aspettative che non può mantenere", è la risposta del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, dal palco della festa dell'Unità di Bologna, alle critiche giunte al governo per lo stop all'aumento degli stipendi dei dipendenti statali. Per noi, aggiunge Madia, non esistono lavoratori di serie A e di serie B: "Noi non facciamo alleanze precostituite con un blocco sociale, facciamo un'alleanza con gli italiani - dice Madia - . E' questa l'unica alleanza vera che fa questo governo: non con i blocchi sociali ed elettorali tradizionali. Noi siamo trasversali a quelli. L'alleanza è sulle persone e la dignità del lavoro è per tutti, tanto per chi è precario quanto per chi non lo è, tanto per chi lavora nel pubblico quanto nel privato".

Il 'messaggio' di Renzi - "Riceverò personalmente gli uomini in divisa ma non accetto ricatti". Così il premier Matteo Renzi, da Newport, dov'è in corso il vertice Nato, avrebbe detto ai suoi a proposito dello sciopero annunciato della sicurezza. "Volentieri apriamo un tavolo di discussione con le forze di sicurezza che sono fondamentali per la vita dell'Italia - avrebbe detto il premier al suo entourage - . Ma siamo l'unico Paese che ha cinque forze di polizia: se voglio discutere siano pronti a farlo, ma su tutto. Non stiamo toccando lo stipendio né il posto di lavoro di nessuno". Da Palazzo Chigi sottolineano inoltre come "il blocco degli stipendi fosse già previsto nel def" e come dunque non ci sia "niente di nuovo". La dichiarazione è stata commentata in serata dai segretari generali di Siulp, Siap-Anfp, Silp Cgil, Ugl Polizia, Coisp, Consap e Uil Polizia: "Bene la dichiarata disponibilità del presidente Renzi ad incontrare i rappresentanti delle donne e degli uomini del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico, meno bene la non chiarezza circa le rivendicazione dello stesso personale".

Intanto però dalle forze dell'ordine arrivano anche decisioni rapide: a Bologna i sindacati di polizia hanno proclamato subito il blocco degli straordinari. L'Ugl ha chiesto un passo indietro al governo e l'Usb annuncia iniziative eclatanti: "A Renzi, che spesso parla di iniziative rivoluzionarie risponderemo attuando la guerriglia nel pubblico impiego, con iniziative non convenzionali".

Le reazioni dei sindacati generali. "Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco dei contratti. La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sul nuovo blocco dei salari degli statali annunciato ieri dal ministro Marianna Madia a valere sul 2015. "In questo momento non ci sono le risorse perché l'Italia è ancora in una fase di difficoltà economica", ha detto il titolare della Funzione pubblica gelando le aspettative di 3 milioni di statali, che dal 2010 non hanno visto salire il proprio cedolino.

"Bisogna decidere che cosa si vuol fare", ha aggiunto Camusso da Buggerru, in Sardegna, dove ha ricordato il primo sciopero generale d'Italia del 4 settembre 1904. "Il presidente del Consiglio e il governo hanno fatto la manovra sugli 80 euro che noi abbiamo giudicato positivamente, non solo perché era un segno di riconoscimento al lavoro ma soprattutto perché era il segnale che non si esce dalla crisi abbassando i salari e peggiorando le condizioni dei lavoratori", ha spiegato ancora. "Ecco perchè vorremmo coerenza con questa scelta, chiudendo una stagione lunga sei anni che ha portato all'impoverimento delle retribuzioni e delle pensioni. Bisogna mettere al centro il tema della creazione di lavoro: se non si riparte da questo, dal fare investimenti, non possiamo uscire dalla recessione".

Secondo i conti del sindacato di Corso d'Italia, con la proroga del congelamento dei salari pubblici al 2015, i dipendenti subirebbero una perdita da 4.800 euro, 600 per il prossimo anno che si sommano a 4.200 cumulati in passato. Si tratterebbe di fatto di una bella "botta" capace di attutire in maniera decisiva l'effetto positivo del bonus Irpef da 80 euro.

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Oltre al leader della Cgil, torna oggi a tuonare anche il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni: "Ci mobiliteremo in tutta Italia, spiegheremo a tutti" la situazione, visto che si usano i "guanti bianchi per le municipalizzate e la mannaia su dipendenti pubblici. E' intollerabile", dice a Rainews24. Quanto alla mobilitazione "ci metteremo d'accordo nel sindacato per denunciare questo scandalo". Prima del segretario, era stato il responsabile della Funzione pubblica della Cisl, Giovanni Faverin, ad annunciare le contromosse del sindacato: "Per risparmiare ci vogliono meno enti, meno dirigenti, una seria riorganizzazione - ha spiegato s RaiTre Faverin -. Sciopero? Siamo agitati e mobilitati da anni. Ma questa non la lasceremo passare". Si è fatto sentire anche Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, chiedendo uno "stop alle continue vessazioni e al non rispetto dei patti".
Fonte:http://www.repubblica.it/

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