Al momento dell’abbattimento del volo Mh17 malese in Ucraina nel Mar Nero erano in corso esercitazioni segrete dell’Alleanza
Un caccia ucraino che volava accanto al Boeing 777 della Malaysia Airlines abbattuto. Un esercitazione navale segreta nel Mar Nero. Interferenze alle comunicazioni radar nel Donetsk, la regione contesa dai filorussi all’Ucraina. La tragedia del volo MH 17, precipitato con 298 persone a bordo, è ormai un intrigo internazionale. Soltanto ieri, dopo cinque giorni dall’abbattimento del jet ad opera di un missile, il team di investigatori malese composto dal direttore dell’ente dell’aviazione civile di Kuala Lumpur Naemy Fahimy Mustapa Mohd, dal capitano Philip Joseph Selvaraju e dall’ingegnere Azahari Dahlan è riuscito a raggiungere Hrabove e a effettuare i primi rilievi nell’area del disastro aereo inevitabilmente contaminata. Con molte prove probabilmente distrutte dalle incursioni degli sciacalli che hanno rubato carte di credito, portafogli, effetti personali delle vittime. Le scatole nere sono risultate intatte e, dopo l’accordo di lunedi tra il premier malese Mohammad Najib Razak e il capo dei ribelli Alexander Borodai, sono state consegnate al team di investigatori sbarcato da Kuala Lumpur mentre i corpi di 252 passeggeri e 87 resti umani sono stati trasportati in treno da Torez a Kharkiv e oggi voleranno ad Amsterdam con un Hercules C 130 scortati da investigatori malesi e olandesi.
Mentre in Ucraina si completava la pietosa raccolta delle vittime, all’Onu l’ambasciatore russo Vitaly Churkin ha accusato l’Ucraina di aver falsificato le prove relative allo schianto del volo MH 17. «Il Ministero della Difesa della Russia ha formulato tutta una serie di questioni, e ci auguriamo altre questioni saranno poste dagli investigatori internazionali», ha sottolineato il diplomatico, sostenendo che il video presentato con il viaggio dei sistemi missilistici Buk dalla Russia verso le aree del Donetsk in mano ai separatisti era in realtà registrato sul territorio controllato da Kiev e se «da lì si e sparato non sono state le milizie». L’Ucraina ha accusato dell’abbattimento i ribelli addetti al checkpoint di Chernukhinsk. Il presidente Usa ha insistito che il colpo è partito dalla zona controllata dai separatisti. «Kiev deve spiegare perche i suoi controllori del traffico aereo hanno mandato fuori rotta di 350 miglia e facendolo finire nell’area dove erano i battaglionBuk17», ha aggiunto l’ambasciatore russo. «Kiev dovrebbe spiegare perché un caccia Su-25 volava nel corridoio aereo riservato ai voli civili poco prima dell’incidente del Boeing 777 delle Malaysia Airlines, a soli 5 chilometri di distanza», ha rincarato la dose il Tenente-Generale dello Stato Maggiore russo Andrej Kartapolov. «A che scopo questo aereo da combattimento volava nel corridoio dell’aviazione civile, quasi contemporaneamente e alla stessa quota di un aereo civile?». Il jet da combattimento Su-25 può arrivare alla quota di 10mila metri e può essere armato di missili aria-aria R-60 in grado di colpire un bersaglio a 12 chilometri. Nessuna prova concreta, però.
Ad infittire il mistero c’e la guerra elettronica simulata. Dal 4 luglio era in corso nel Mar Nero l’esercitazione militare Sea Breeze con l’intervento di Usa e altri sei Paesi Nato. Anche in questo, come nelle esercitazioni aeree sul Baltico, pare siano state effettuate interferenze alle comunicazioni e ai segnali radar per testare nuove armi ad alta tecnologia. Lo scorso aprile il parlamento ucraino aveva sconsigliato il training. L’esercitazione si è invece svolta e ha verificato la piena collaborazione sul campo delle forze alleate. I russi in quei giorni non sono stati certo a guardare e ora sostengono di aver raccolto «immagini satellitari dei luoghi in cui la difesa aerea ucraina era situata, nel sud-est del Paese» il 17 luglio quando il Boeing malese è stato abbattuto. La prima immagine mostra un veicolo semovente e due lanciatori dei sistemi missilistici Buk, a 8 chilometri a nord-ovest di Lugansk. Un’altra rivela una stazione radar e un sistema di presso Donetsk. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha mobilitato i riservisti e l’Iran è pronto ad aprire il proprio spazio aereo ai voli diretti dall’Europa in Estremo Oriente per permettere di aggirare l’Ucraina.
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Dal tragico schianto di un aereo della Malaysia Airline nell’Ucraina orientale, i politici ed i media occidentali hanno cercato di trarre dal disastro il massimo vantaggio propagandistico, scrive Ron Paul. E’ stata la Russia; è stato Putin, hanno detto. Il presidente Obama ha tenuto una conferenza stampa per dichiarare – ancora prima di un’indagine – che la responsabilità era dei ribelli filo-russi. Il suo ambasciatore alle Nazioni Unite, Samantha Power, ha fatto lo stesso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – appena un giorno dopo l’incidente! Mentre i media occidentali si affrettano a ripetere la propaganda governativa, ci sono alcune cose che non sono state riportate, precisa Paul.
Non riportano che la crisi in Ucraina è iniziata alla fine dello scorso anno, quando i manifestanti sostenuti da UE e USA hanno rovesciato il presidente eletto ucraino, Viktor Yanukovich. Senza questo “cambio di regime”, centinaia di persone non sarebbero state uccise nei disordini che ne sono seguiti e l’incidente della Malaysian Airlines non sarebbe avvenuto.
I media hanno riferito che l’aereo è stato abbattuto dalle forze russe o dai separatisti filo-russi perché il missile che avrebbe abbattuto l’aereo era di fabbricazione russa. Ma gli stessi non riportano che anche il governo ucraino utilizza le stesse armi di fabbricazione russa.
Ancora, essi non riportano che il governo di Kiev, secondo gli osservatori dell’OSCE, ha ucciso 250 persone nella regione di Lugansk da giugno, di cui 20 uccisi dalle forze governative che hanno bombardato il centro della città il giorno dopo l’incidente aereo! La maggior parte di questi sono civili e insieme eguagliano il numero di morti nell’incidente aereo. Al contrario, la Russia non ha ucciso nessuno in Ucraina, e i separatisti hanno colpito obiettivi in gran parte militari, non civili.
Essi non riportano che gli Stati Uniti hanno fortemente sostenuto il governo ucraino in questi attacchi contro i civili, che un portavoce del Dipartimento di Stato ha definito “misurati e moderati”.
Essi non riportano che né la Russia né i separatisti in Ucraina orientale hanno nulla da guadagnare ma tutto da perdere nell’abbattere un aereo di linea pieno di civili.
Essi non riportano che il governo ucraino ha molto da guadagnare dall’addebitare l’attacco alla Russia, e che il primo ministro ucraino ha già espresso il suo piacere che la Russia sia incolpata per l’attacco.
Essi non riportano che il missile che a quanto pare ha abbattuto l’aereo proveniva da un sofisticato sistema missilistico terra-aria che richiede una expertise che i separatisti non hanno.
Essi non riferiscono che i separatisti nell’Ucraina orientale hanno inflitto gravi perdite al governo ucraino la settimana prima dell’abbattimento dell’aereo
Non riportano quanto questa situazione sia simile a quella vissuta la scorsa estate, con gli Usa che accusavano il governo di Assad in Siria di aver usato gas asfissianti contro i civili in Ghouta. Assad stava guadagnando terreno nella sua lotta con i ribelli e gli Stati Uniti hanno sostenuto che l’attacco proveniva dalle posizioni del governo siriano. Questo ci ha portato sull’orlo di una nuova guerra in Medio Oriente. All’ultimo minuto l’opposizione pubblica ha costretto Obama a fare marcia indietro – e abbiamo saputo che le affermazioni degli Stati sull’uso dei gas erano false.
Naturalmente è del tutto possibile che l’amministrazione Obama e i media abbiano ragione questa volta e che la Russia o i separatisti in Ucraina orientale abbiano volutamente o involontariamente abbattuto questo velivolo. Il punto è che è molto difficile ottenere informazioni precise e così tutti si impegnano nella propaganda. A questo punto non è però saggio dire che è stata colpa dei russi, degli ucraini o dei separatisti.
È così difficile esigere semplicemente una vera e propria indagine?
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FONTE:
http://www.iltempo.it/mobile/esteri/2014/07/23/prove-di-guerra-nato-dietro-la-tragedia-1.1273886
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=8450
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