martedì 22 luglio 2014

Google e Novartis stanno creando la lente a contatto “smart” ... con in dotazione microchip da impiantare nell’essere umano

Di Graziano Fornaciari
È stato siglato un accordo fra Google e la multinazionale del farmaco Novartis per la commercializzazione delle lenti a contatto “smart” che potrebbero giungere sul mercato fra cinque anni. Tutto normale, a parte il fatto che queste lenti a contatto avranno in dotazione sensori, microchip e altri dispositivi elettronici miniaturizzati, in grado di misurare diverse patologie, compresa la misura dei livelli d’insulina per quanto riguarda i diabetici, e la possibilità di correggere la presbiopia in tempo reale.
Tutto per il nostro bene naturalmente, ma è poi veramente così? Tutto sembra bello, il progresso che tutela la nostra salute, ma siamo sicuri che in questo modo migliorerà la qualità della nostra vita? Perché se vogliamo stare bene ci propongono modalità non umane, impiantandoci microchip con i quali controllare tutto il nostro essere?
Non mi fido della Novartis, e non mi fido di queste multinazionali i cui prodotti non risanano, anzi è esattamente il contrario, creando a loro volta una serie di effetti collaterali che hanno l’obiettivo di mantenere alto il livello del profitto.
Altrimenti il loro fatturato scemerebbe e dovrebbero chiudere, invece sono sempre più floride e loro sì che godono di ottima salute, grazie alle cavie umane nelle quali viene sversato ogni tipo di veleno attraverso l’aria, il cibo e tutto ciò con cui entriamo in contatto assorbendo interferenti endocrini come riportato in un precedente articolo(http://www.primapaginadiyvs.it/sistema-ormonale-sconvolto-dagli-interferenti-endocrini-assimiliamo-quotidianamente/).
Le multinazionali creano i problemi per poi giungere con la soluzione e fare profitto con entrambe le modalità, ma il progresso avanza e ora potremo monitorare in tempo reale i danni procurati, magari anche in maniera compulsiva così che il sintomo possa essere alimentato creando ulteriori disarmonie. La paura che accada qualcosa ci farà controllare più frequentemente alimentando la paura stessa, chiaro no?
Questa è la loro intenzione attraverso l’illusione del controllare, creare una attenzione indebita al sintomo attraverso paure che vengono instillate nella coscienza umana, le quali non potranno che germogliare come malattia. L’accordo di Google con Alcon, la divisione occhi di Novartis non lascia presagire nulla di buono, con il rischio di creare una deriva inarrestabile.
Ci propongono cose sempre più “intelligenti”, accomunando la tecnologia alla biologia, in modo tale da soddisfare le esigenze mediche, questo secondo l’amministratore delegato della Novartis Joe Jimenez, come riporta il Financial Time. Mentre il sogno di Sergey Brin, co-fondatore di Google, è quello di utilizzare la miniaturizzazione elettronica per migliorare la vita a milioni di persone.
Bene, questo è solo l’inizio e senz’altro in futuro potremo “controllare” tutte le malattie, ma mi chiedo chi potrà monitorare chi impianta questa roba. Le vie dell’inferno sono sempre lastricate di buone intenzioni, e sappiamo bene come questo “progresso” poi tenda a sfuggire di mano all’apprendista stregone rappresentato dall’essere umano.
L’uomo sta passando in secondo piano, è il tempo delle macchine e il desiderio innato dell’essere umano di divenire immortale giustifica ogni scelleratezza, trasformando l’umanità in macchine sempre più “perfette”.
Delegare la propria umanità non è mai un buon affare, perché i “benefici” che ne derivano hanno sempre un prezzo da pagare, purtroppo sempre più alto di quello preventivato, visto che le illusioni servono proprio a mascherare le reali intenzioni di chi propone soluzioni di questo tipo.

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