Nei prossimi giorni verrà varata la riforma del Senato non elettivo e la dittatura sarà cosa compiuta.
Il Partito Democratico di Renzi in combutta con Forza Italia del pregiudicato Berlusconi, compieranno il grande passo finale.
Il Senato come lo conosciamo, di fatto svanirà e sarà sostituito da un nuovo Senato composto da sindaci, consiglieri e nominati, che si riunirà periodicamente e solo per discussioni non di livello nazionale, ma locale.
Il Partito Democratico con questa abile mossa avrà la maggioranza assoluta anche se nelle prossime elezioni dovesse aver la peggio, avendo dalla sua centinia di sindaci in carica nei comuni italiani.
L'emendamento inserito nella legge di riforma, che prevede il reinserimento dell'immunità parlamentare per deputati e senatori, di fatto porterà ad esempio alla inattaccabilità di molti pregiuducati o condannati in primo o secondo grado.
Se il tutto lo immaginassimo condito dalla propaganda dei media, ormai schiavi di questo sistema pseudo dittatoriale, il risultato sarà la fine della democrazia italiana.
Da qui in poi avremo il baratro, in cui sarà difficile uscirne.
A nulla servirà l'opposizione dei parlamentari pentastellati e delle finte maggioranze, come i reduci sopravvissuti di SEL.
Che la fine abbia inizio dunque e nemmeno i referendum saranno più facili da proporre, visto che la riforma innalzerà da 500,000 a 800,000 le firme necessarie per la loro messa in discussione.
Probabilmente a questo punto, come nei peggiori film di fantascienza, occorrerà mobilitare le masse, che purtroppo, al momento appaiono addormentare in un letargo senza fine.
Ma entriamo nei dettagli per capire cosa prevede questa riforma sostanziale del Parlamento italiano:
I senatori passeranno a 100 unità contro gli attuali 315, di cui 74 eletti tra i consiglieri regionali, 21 tra i sindaci, 5 saranno personalità illustri nominate dal presidente della Repubblica la cui durata in carica per quest'ultimi sarà di sette anni e non sarà ripetibile. Questa ultima norma creerà di fatto un consiglio senatoriale di fedelissimi del Presidente.
Come anticipato i senatori non saranno più eletti direttamente dai cittadini ma si tratterà invece di una elezione di secondo grado che vedrà approdare in Senato sindaci e consiglieri regionali.
I nuovi eletti non riceveranno nessuna indennità ma dei cospiqui rimborsi spese per il viaggio.
I nuovi senatori non potranno più votare la fiducia ai governi in carica avendo secondo il legislatore una "funzione di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica", che poi sarebbero regioni e comuni.
Tutti poteri attuali resteranno nelle mani della Camera dei Deputati, dove il PD ha una larga maggioranza.
Secondo Rodotà con questa deprorevole riforma "avremo un governo padrone del sistema costituzionale", in cui si avrà un notevolissimo accentramento del potere nelle mani del premier Renzi. Iniltre le soglie dell'8% e del 12% taglieranno fuori tutte le forze politiche di minoranza.
Il Senatore Sergio Zavoli proprio della maggioranza PD ha dichiarato sostanzialmente che sono sotto ricatto del premier Renzi.
Molto più esplicito il Senatore PD Mucchetti: "Renzi è inaffidabile, bugiardo, parolaio".
In realtà dunque, Renzi e Berlusconi hanno escogitato un sistema che dovrebbe escludere dal gioco democratico il Movimento Cinque Stelle, accentrando il potere nel PD e nei suoi alleati più stretti, tra cui Forza Italia.
È lecito intuire che con questa riforma possano presto ritornare in Parlamento molti collusi, indagati e condannati, tra i quali potrebbe spiccare proprio il nome di Silvio Berlusconi, magari nominato direttamente da Napolitano, tra i cinque illustri, prima di rassegnare le sue dimissioni che probabilmente avverranno prima di quanto si possa pensare.
Il successore in pectore è Amato, fedelissimo dello stesso Presidente e ben voluto da tutti i partiti di maggioranza.
Si mobilitino (pacificamente) le piazze o sarà la fine.
Fonte:http://terzomillennionews.blogspot.it/
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