giovedì 31 luglio 2014

L'Italia è una colonia USA



Di Salvatore Santoru

Come rivelato dal rapporto "Us nuclear weapons in Europe" dell'analista statunitense Hans Kristensen del Natural Resources Defence Council di Washington, l'Italia ospita ben 90 delle 481 bombe nucleari statunitensi presenti in Europa. Cinquanta sono nella base di Aviano(nella foto), in Friuli, e altre 40 si trovano a Ghedi, nel Bresciano.



Oltre a ciò sono da aggiungersi le molte basi militari presenti sullo Stivale, secondo alcuni ricercatori ben 113, anche se molte altre fonti ridimensionano abbastanza questa ipotesi.



Comunque sia ciò che è certo è che queste installazioni militari non dovrebbero esserci, in quanto pericolose prima di tutto per la salute dei cittadini e per l'ambiente.

La loro presenza sta a indicare come non mai un fatto purtroppo incontrovertibile: l'Italia è una colonia USA, sottoposta a occupazione sin dal 1945.



Lo Stivale non è altro che una "discarica nucleare" per i padroni a stelle e strisce, un posto dove tutto è concesso tanto a pagare e a subirne le conseguenze sono i cittadini italiani, i quali accettano questa situazione, considerandola come un mero effetto collaterale della "liberazione" che l'esercito USA avrebbe garantito con bombardamenti e terrorismo stragista.



Come ha denunciato l'ex esponente dei Verdi Mauro Bulgarelli: "ogni anno gli italiani versano in media 400 milioni di euro per mantenere ufficiali e soldati dell’esercito Usa sul nostro territorio, da Aviano alla Maddalena, da Ghedi a Camp Derby".



Secondo il rapporto ufficiale "Statistical Compendium on Allied Contributions to the Common Defense" (,pagina B-10,scaricabile qua) reso noto dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti nel 2004, il contributo annuale alla "difesa comune" versato dall'Italia agli Usa per le "spese di stazionamento" delle forze armate statunitensi è pari a 366 milioni di dollari.

C'è da aggiungere inoltre gli esorbitanti costi che i contribuenti italiani devono pagare per sostenere le guerre imperialiste degli USA, che l'Italia, in quanto stato vassallo, deve contribuire a combattere e sostenere.

Stando a un articolo del giornalista del Fatto Quotidiano Enrico Piovesana su "Peace Reporter", la sola guerra in Afghanistan nel 2010 veniva a costare ben 50 milioni di euro al mese.





Tutto ciò in barba all'articolo 11 della Costituzione, secondo cui "l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".




Tra l'altro durante la sua visita del 27 marzo nella colonia Italia, il presidente statunitense Barack Hussein Obama ha affermato di essere "preoccupato dalla riduzione delle spese militare di alcuni nostri partners della NATO . A medio e a lungo termine, dovremmo esaminare se tutto il mondo contribuisce", in quanto a suo parere le nazioni "alleate" (succube) degli USA stavano spendendo troppo poco per salvaguardare e sostenere gli impulsi guerrafondai dello Zio Sam.



Sarebbe finalmente ora che i cittadini italiani prendessero coscienza della situazione e che venisse messa in discussione l'occupazione e la politica oppressiva che gli USA esercitano sulla terra di Dante da 69 anni, mettendo fine al coinvolgimento in guerre inutili di cui non si ha bisogno, e adoperandosi per una vera liberazione e una politica di vera pace per il paese, senza essere più succubi di questo o quel colonizzatore.
Fonte:http://informazioneconsapevole.blogspot.it/

Nessun commento:

Posta un commento