24 lug. – Le Fiamme-Gialle chiedono con una lettera-appello allo stato italiano e all’Europa il riconoscimento dei loro diritti e della loro professionalita’.
“Siamo quattrocento cittadini in servizio nella Guardia di finanza ed abbiamo recentemente presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo contro lo Stato italiano”. “Lo abbiamo fatto – si aggiunge nell’avviso – perche’ riteniamo che l’Italia non ci riconosca gli elementari diritti e liberta’ che spettano invece a tutti gli altri cittadini, in particolare ai colleghi delle forze di polizia civili. Non abbiamo organismi che ci possano realmente rappresentare e difendere davanti all’Amministrazione, alle autorita’ politiche e giudiziarie.
“Siamo quattrocento cittadini in servizio nella Guardia di finanza ed abbiamo recentemente presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo contro lo Stato italiano”. “Lo abbiamo fatto – si aggiunge nell’avviso – perche’ riteniamo che l’Italia non ci riconosca gli elementari diritti e liberta’ che spettano invece a tutti gli altri cittadini, in particolare ai colleghi delle forze di polizia civili. Non abbiamo organismi che ci possano realmente rappresentare e difendere davanti all’Amministrazione, alle autorita’ politiche e giudiziarie.
Il caso che ci ha costretto a ricorrere contro lo Stato italiano, che serviamo comunque con orgoglio e onore, nasce dalla discriminazione subita nel corso di un processo davanti al Tribunale di Torino. Quel giudice ha deciso, in base alle leggi nazionali, che le rappresentanze dei poliziotti possono tutelare i colleghi feriti, mentre non e’ consentito a quelle dei finanzieri: stesso servizio, stessi rischi, ma nessun diritto per le Fiamme Gialle”. “La Guardia di finanza – si legge ancora nell’avviso – e’ un corpo di polizia economico-finanziario altamente specializzato e ai Finanzieri serve un adeguato e moderno sistema di tutele, sganciato dall’arcaica rappresentanza pensata quarant’anni fa per altre e diverse forze militari.
Ci rendiamo conto che il ricorso alla Corte di Strasburgo sia un passo clamoroso ma – si aggiunge – e’ l’inevitabile conseguenza dell’apatia di Governo e Parlamento che sembrano sordi alle nostre richieste di riforma e stanno anzi di nuovo cercando di riproporre un modello di rappresentanza nato per le forze armate e in un contesto storico-sociale completamente diverso. Speriamo che la politica voglia dare finalmente ascolto alle nostre legittime richieste ed evitare, quindi, al nostro amato Paese l’ennesima umiliazione internazionale da parte della Corte di Strasburgo”. “Noi finanzieri – concludono – abbiamo diritto, come cittadini in divisa di questo Paese e dell’Unione Europea, al rispetto e alle tutele riconosciute a tutti gli italiani”. .
Fonte:http://www.imolaoggi.it/
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