Il cosiddetto “califfo” dell’Isil, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, il gruppo terroristico che ha messo a ferro e fuoco l’Iraq, non si chiama Abu Bakr Al Baghdadi ma Shimon Elliott, e’ un ebreo ed e’ uno dei migliori agenti del Mossad israeliano. E’ quanto rivela il sito americano Veterans Today (http://www.veteranstoday.com/2014/08/04/french-report-isil-leader-mossad/) che spiega che l’agente Elliot e’ specializzato in spionaggio nel mondo arabo ed in guerra psicologica contro i musulmani.
Le preziose informazioni sul leader dell’Isil, che ne dimostrano la provenienza israeliana e non islamica, come si vorrebbe far sembrare con il nome, sono state ottenute dalla mole di informazioni rivelate da Edward Snowden nell’affare Datagate. Veterans Today spiega che prima di assumere questa nuova identità, Elliott ha svolto operazioni di spionaggio nei Paesi arabi con il falso nome di Ibrahim ben Uad ben Ibrahim al-Badri.
Il sito americano conclude che l’obbiettivo principale dell’Isil è quello di creare nella regione il caos che può dare ad Israele la possibilità di dominarla e mettere in atto le sue mire espansionistiche.
Fonte: Irib Italia
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