venerdì 3 ottobre 2014

Boldrini: “Alloggi Popolari? Precedenza Agli Immigrati”. E A Ravenna La Denunciano…

LAURA-BOLDRINI


Laura Boldrini ormai è la paladina di profughi, clandestini…e rom. Adesso la presidente della Camera ha trovato negli zingari un nuovo cavallo di battaglia, al punto da voler dare loro la precedenza per ottenere un alloggio popolare. A contestare la scelta della Boldrini è Davide Fabbri, rappresentante del “Movimento lavoro e rispetto”. Fabbri è una furia contro miss Montecitorio. Dopo aver intuito l’orientamento della presidente della Camera, Fabbri l’ha denunciata perchè “discrimina gli italiani violando la Costituzione”.
La casa ai rom - Così Fabbri e altri cittadini di Ravenna hanno raccontato i motivi del loro esposto contro la Boldrini: “Laura Boldrini, l’8 aprile 2013 a domanda di un giornalista che le chiedeva testualmente: ‘Con quale criterio saranno assegnate le case popolari’,  rispose: ‘Saranno date prima ai rom e agli extracomunitari con figli a carico‘. Sulla base di questo, Davide Fabbri, assieme ad altri cittadini, si è sentito profondamente discriminato e ha proceduto assieme ad altri a formalizzare una denuncia per discriminazione verso il popolo Italiano nei confronti della Boldrini. Insomma miss Montecitorio non è nuova a sparate del genere. Ma questa volta, a quanto pare è stata presa in parola. Infatti secondo quanto racconta Fabbri il comune di Ravenna ha recepito il “diktat della Boldrini”.
Precedenza agli immigrati –  “Se si sfoglia la lista della graduatoria comunale, salterà facilmente agli occhi di chiunque, che nei primi 100 possibili assegnatari il 70% è costituito da stranieri, relegando di fatto, numerosi concittadini in fondo alla lista. Questa non è integrazione, ma è dimostrazione di incapacità di gestione del fenomeno immigratorio, che si ripercuote sui nostri connazionali e Ravenna, purtroppo, ne è un classico esempio”, aggiunge Fabbri. Ma per la Boldrini è tutto normale. Per lei l’emergenza immigrazione non esiste e allora bisogna dare una casa anche ai rom e agli extracomunitari, in barba al diritto acquisito dagli italiani che con la crisi restano senza un tetto: “L’immigrazione non va gestita con logiche di difesa. Costituisce un pericoloso anacronismo che una legge sulla cittadinanza non prenda atto che in Italia vivono quattro milioni di immigrati ai quali sono preclusi diritti civili. Ciò crea animosità. Gli allarmismi e la sindrome d’assedio danneggiano la coesione sociale. C’è un vittimismo non giustificato dai numeri. Non sono clandestini, sono rifugiati. L’emergenza clandestini non esiste. È solo un’invenzione”, aveva detto la Boldrini. Un’invenzione che a quanto pare è nella testa di milioni di Italiani e l’unica a far finta di niente è proprio lei che è la terza carica dello Stato. (I.S.)
Fonte:

“Ci stiamo avvicinando al maggior disastro finanziario nella storia del mondo”

MERKEL-OBAMA-BARROSO
Le cinque maggiori banche americane hanno tutte un’esposizione ai derivati superiore ai 40 trilioni di dollari. A quando il nuovo collasso del sistema bancario americano? E Deutsche Bank vanta la maggiore esposizione in derivati di qualunque istituto americano, vale a dire oltre 75 trilioni di dollari (5 volte il Pil europeo e più o meno il Pil del mondo!!)

30 SETTEMBRE – Micheal Snyder su The Economic Colapse Blognon ha dubbi e per rispondere compie un’interessante analisi sul mondo dei derivati negli Stati Uniti: gli istituti “troppo grandi per fallire” nel paese oggi hanno singolarmente oltre 40 trilioni di dollari di esposizione ai derivati​.
Con un debito nazionale di circa 17.700 miliardi di dollari, 40 trilioni di dollari è una cifra quasi inimmaginabile. E, prosegue l’analista, a differenza di azioni e obbligazioni, i derivati ​​non rappresentano “investimenti” in nulla: sono solo scommesse di carta su ciò che accadrà in futuro. Praticamente una forma di gioco d’azzardo legalizzato e le banche “troppo grandi per fallire”  hannotrasformato Wall Street nel maggiore casinò nella storia del pianeta. Quando questa nuova ​​bolla scoppierà (e scoppierà sicuramente), il dolore che causerà per l’economia globale sarà maggiore di quanto le parole possono descrivere.
Le banche “too big to fail”, continua Snyder, producono enormi profitti attraverso i derivati. Secondo il New York Times, tali istituti“contano quasi 280.000 miliardi dollari di derivati ​​sui loro libri contabili”, anche se la crisi finanziaria del 2008 ha dimostrato quanto sia pericoloso. Le grandi banche hanno poi sofisticati modelli computerizzati che dovrebbero mantenere il sistema stabile e aiutarli a gestire questi rischi. Ma tutti questi modelli sono basati solo su ipotesi ideate da persone in carne ed ossa. E quando un “evento cigno nero” arriva (come ad esempio una guerra, una grave pandemia, una catastrofe naturale apocalittica o un crollo di un grande istituto finanziario) questi modelli si sgretolano in pochissimo tempo.
Snyder riporta un breve estratto da un articolo di Forbes che descrive quello che è successo al mercato dei derivati dopo il tonfo di Lehman Brothers nel 2008:
“Torniamo al crollo finanziario del 2008 e che cosa vediamo? L’America stava celebrando: l’economia era in piena espansione, tutti sembravano essere sempre più ricchi, anche se i segnali di pericolo erano dappertutto: troppi prestiti, investimenti folli, banche avide, regolatori addormentati al volante, politici desiderosi di promuovere la casa di proprietà per chi non poteva permetterselo, e gli analisti a predire ciò non poteva che finire male. E poi, quando Lehman Bros è caduta, il sistema finanziario e l’economia mondiale sono quasi crollate. Perché? La causa principale non era solo il prestito sconsiderato e la assunzione di rischi eccessivi. Il problema era la mancanza di trasparenza. Dopo il crollo di Lehman, nessuno riusciva a capire i rischi per la negoziazione di derivati ​​e quindi nessuna banca voleva prestare o scambi con qualsiasi altra banca. Dato che tutte le grandi banche erano state coinvolti in misura sconosciuta nel commercio di derivati ​​rischiosi, nessuno poteva dire quale poteva essere il prossimo istituto finanziario a implodere”.
Dopo l’ultima crisi finanziaria, prosegue Snyder, ci avevano promesso che questo sarebbe stato risolto. Ma invece il problema è diventato molto più grande. Da quando la bolla immobiliare è scoppiata nel 2007, il valore dei contratti derivati ​​in tutto il mondo è salito a circa 500 miliardi di dollari. Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, si tratta oggi dell’incredibile cifra di 710.000 miliardi di dollari. E naturalmente il cuore di questa bolla dei derivati si trova a Wall Street. A tal proposito, Snyder pubblica il rapporto trimestrale più recente della Occ secondo cui le cinque maggiori banche “troppo grandi per fallire” dispongono tutte di oltre 40 trilioni di dollari in esposizione ai derivati.
JPMorgan Chase
Asset complessivi: circa 2,5 trilioni di dollari
Esposizione ai derivati: oltre 67 trilioni di dollari
Citibank
Asset totali: quasi 1,9 trilioni di dollari
Esposizione ai derivati: circa 60 trilioni di dollari
Goldman Sachs
Asset totali: poco meno di un trilione di dollari
Esposizione ai derivati: oltre 54 trilioni di dollari
Bank Of America
Asset totali: 2,1 trilioni di dollari
Esposizione ai derivati: oltre 54 trilioni di dollari
Morgan Stanley
Asset totali: 831 milioni di dollari
Esposizione ai derivati: oltre 44 trilioni di dollari
E non è certo un problema solo americano. Come ha riportato recentemente anche Zero Hedge, il gigante europeo, Deutsche Bank vanta la maggiore esposizione in derivati di qualunque istituto americano, vale a dire oltre 75 trilioni di dollari (5 volte il Pil europeo e più o meno il Pil del mondo!!)
Per coloro che cercano con ansia il giorno in cui questi colossi imploderanno, è necessario tenere a mente che quando lo faranno si porteranno dietro tutto il sistema, ormai completamente dipendente da queste banche. Ci avevano detto che qualcosa sarebbe stato fatto dopo l’ultima crisi, ma in realtà i giganti finanziari si sono, da allora, potuti allargare di un 37% complessivo. Oggi, inoltre, le cinque maggiori banche del paese rappresentano il 42 per cento di tutti i prestiti negli Stati Uniti, e le sei maggiori controllano il 67 per cento di tutte le attività bancarie.
Ci stiamo pericolosamente avvicinando verso il maggior disastro finanziario nella storia del mondo, e, conclude Snyder, nessuno sta facendo nulla per impedirlo.
Fonte:http://www.imolaoggi.it/

Nuovo aumento di Iva e altre imposte indirette. La recessione peggiorerà

Germany Italy

2 ottobre – Il governo italiano cerca di rassicurare l’Europa blindando il pareggio di bilancio nel 2017 con un nuovo aumento dell’Iva e di altre imposte indirette. L’ennesima “clausola di salvaguardia” è scritta nella Nota di aggiornamento al Def e sarà inserita nella legge di Stabilità per il 2015.
La manovra avrà un valore di “12,4 miliardi nel 2016, di 17,8 nel 2017 e di 21,4 miliardi nel 2018″. Inevitabili gli effetti recessivi, che il ministero dell’Economia stima in 0,7 punti di Pil a fine periodo dovuti “ad una contrazione complessiva dei consumi e degli investimenti per 1,3 punti percentuali”.
L’Italia avrebbe dovuto ridurre il deficit strutturale — calcolato cioè al netto del ciclo e delle una tantum — quasi a zero nel 2015 e raggiungere il pieno pareggio nel 2016.
Appellandosi alle “circostanze eccezionali” previste dal Fiscal compact per ammettere deviazioni dagli obiettivi, il governo ha chiesto all’Europa un rinvio di 12 mesi.
Con un’economia piombata per la terza volta in recessione dal 2008, ha spiegato il Tesoro, le correzioni di bilancio possono provocare l’avvitamento in una “spirale perversa che potrebbe generare recessione e nuova disoccupazione”.
A sostegno della tesi, via XX Settembre include uno scenario previsivo nella Nota. Raggiungere il ‘close to balance’ nel 2015 avrebbe richiesto una manovra correttiva “pari a 0,9 punti di Pil”, 15 miliardi in valore assoluto. L’effetto negativo sul reddito nazionale sarebbe stato di 0,3 punti.
Rispettare anche la regola di riduzione del debito richiederebbe una correzione complessiva “pari a 2,2 punti”, 35 miliardi. “L’impatto sulla crescita risulterebbe negativo per 0,8 punti”, si legge nella Nota di aggiornamento.
(Reuters)
Fonte:http://www.imolaoggi.it/

UNA QUARANTINA DI CURDI TENTA UN’IRRUZIONE A MONTECITORIO

2 ottobre – Una quarantina di manifestanti curdi hanno tentato un’irruzione a Montecitorio e sono stati respinti dalle forze dell’ordine. È un folto gruppo di manifestanti del Pkk curdo, che sta combattendo in Siria contro i tagliagole dell’Isis
I manifestanti sono arrivati fino alla soglia dell’ingresso principale, che i commessi hanno subito chiuso, prima che intervenissero poliziotti in tenuta antisommossa per riportarli fino al centro della piazza, sotto l’obelisco, dove sono tuttora controllati a vista.
Nel parapiglia creatosi, una donna militare che svolgeva il servizio di guardia d’onore è rimasta contusa in maniera leggera. I manifestanti inneggiano al Kurdistan libero e inalberano cartelli con la scritta ‘viva la rivoluzione Rojawa’ e ‘viva la resistenza di Kobane’. Un altro cartello reca la scritta ‘stop al sostegno capitalista all’Isis’.
fonte:http://www.imolaoggi.it/2014/10/02/una-quarantina-di-curdi-tenta-unirruzione-a-montecitorio/

giovedì 2 ottobre 2014

La Francia si ribella all'Ue: deficit-Pil al 4,4% No all'austerity. Sforato il tetto al 4,4%. Pareggio nel 2019. Merkel: fate i compiti.

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La Francia si rifiuta di adottare nuovi tagli all’economia. 
“Abbiamo preso la decisione di adattare il passo di riduzione del deficit - ha spiegato il ministro delle Finanze, Michel Sapin - alla situazione economica del paese. La nostra politica economica non sta cambiando, ma il deficit sarà ridotto più lentamente del previsto a causa delle circostanze economiche. Nessun ulteriore sforzo sarà richiesto alla Francia, perché il governo respinge l’austerità”.
Il governo francese dunque rifiuta di adottare nuove misure di austerità e prevede, nella legge di bilancio per il 2015, un deficit che quest’anno si attesterà al 4,4% del Pil, l’anno prossimo si restringerà al 4,3%, nel 2016 scenderà al 3,8% e solo nel 2017 andrà al 2,8%, cioè sotto il tetto del 3% fissato dai parametri europei.
In precedenza Parigi si era impegnata a scendere sotto il 3% fin da quest’anno, ma così non sarà.
Fonte:http://www.intelligonews.it/

Giallo A Fiumicino, 35 Algerini Scomparsi Al Gate. E’ Allerta Terrorismo

fiumicino


Trentacinque cittadini algerini hanno fatto perdere le loro tracce appena atterrati all’aeroporto di Fiumicino a Roma. In piena allerta terrorismo internazionale, e dopo le minacce dello Stato Islamico proprio a Roma e all’Italia, nel cuore della cristianità, scompaiono inghiottiti nel marasma dei gates capitolini, più di trenta nordafricani. Degli algerini non si conosce né identità né provenienza: si crede siano approdati al Leonardo da Vinci facendo scalo dalle tratte in provenienza da Algeri o Istanbul.
La dinamica – La denuncia è scattata ieri mattina, 1 ottobre, nel corso di un’accesa assemblea dei poliziotti della Polaria, come nota Il Messaggero, convocata dai sindacalisti della Consap a Fiumicino. Svelati alcuni nodi del poco chiaro (inizialmente) scenario, la bolla esplode quando la notizia arriva all’orecchio del Capo della Polizia Alessandro Pansa: esplode ufficialmente il “caso algerini”. In pratica dev’essere successo questo: l’aereo atterra, il portellone si apre, gli stranieri mettono piede a terra e scappano di corsa. Niente navette per raggiungere fisicamente l’aeroporto, al contrario fuggono mimetizzandosi  (qualcuno giura di averli visti indossare le tute del personale aeroportuale, per mimetizzarsi). Ad ogni modo, gli algerini scappano, scavalcano le recinzioni e svicolano con buona pace della security del Leonardo da Vinci.
Identikit – “E’ più facile immaginare che le strane sparizioni di Fiumicino siano legate al traffico umano dell’immigrazione clandestina o alla malavita organizzata, magari legata ai movimenti di droga”, affermaAndrea Margelletti, presidente del CeSi (Centro Studi internazionali) che però aggiunge: “Visti i tempi che corrono bisogna essere prudenti, nulla è da escludere”. E’ infatti, del resto l’identità dei 35 algerini è tutt’ora sconosciuta e non si sa nemmeno da dove siano partiti, se da proprio da Algeri o da Istanbul. E’ chiaro che dal 24 settembre, dopo la decapitazione a 110 chilometri a est della capitale, Algeri, di Hervé Goudel, il turista francese finisto nelle mani dell’Is (tramite il gruppo afiliato Jund Al-Khilafa) c’è poco da minimizzare. Sotto accusa ora il sistema E-gate, la lettura automatica dei passaporti operante ai varchi: ne legge fino a 4 contemporaneamente, peccato che non sia in grado di codificare apostrofi e accenti, e il rischio che qualche segnalato in questo modo la scampi, in questo senso, è elevato.
Fonte:

mercoledì 1 ottobre 2014

Sono finite le bugie: I VACCINI CAUSANO AUTISMO

Condividete questo video con ogni genitore. 
Ogni genitore ha il "diritto" di conoscere che i governi, e gli enti sanitari, stanno mentendo al riguardo della sicurezza dei vaccini a tutela di un mercato corrotto dalle case farmaceutiche che traggono profitti dalla vendita dei loro veleni.

Renzi e il Nuovo Ordine Mondiale